Un meraviglioso simbolo dello spettacolo Romano: L’Anfiteatro di Santa Maria Capua Vetere.
Cari lettori, per continuare quest’iniziativa volta a far conoscere e a dare le principali nozioni solo sulle bellezze artistiche della nostra provincia, in questo articolo parlerò dei resti del bellissimo anfiteatro romano situato in Santa Maria Capua Vetere, ossia la vecchia Capua.
L’Anfiteatro romano, di cui alcune parti sono state riportate alla luce negli ultimi anni , rappresenta un’altra importante traccia della nostra storia, soprattutto se pensiamo che fu il primo anfiteatro del mondo romano, più grande dell’Arena di Verona e, sempre per dimensioni, secondo soltanto al Colosseo in Roma.
Già questi dati inducono a farci riflettere sulla straordinaria ricchezza di questo sito archeologico, situato all’interno della superficie della villa Comunale, anche quest’ultima sottoposta negli ultimi anni a un progetto di ristrutturazione architettonica ad oggi completato.
I primi scavi furono compiuti nel 1726 in occasione dei quali venne ritrovata un’epigrafe dalla quale si è potuto ricavare che l’anfiteatro fu costruito da una colonia conquistata da Augusto, nel I sec. a. C. e restaurato da Adriano, mentre l’imperatore Antonino Pio lo inaugurò nel 155d.C.
La sua storia risulta fortemente legata alle incursioni di vari popoli, come i Vandali e i Saraceni, servì come fortezza per i Longobardi di Capua finché, dal IX sec. fu depredato dagli stessi capuani in seguito al trasferimento della Civitas Capuana dal sito di epoca romana (Capua antica) all’attuale sito.
Il sito riveste una grandissima importanza anche perché nelle sue vicinanze sorgeva la famosa scuola dei gladiatori di Capua, divenuta famosa perché ad essa è legato il nome del celebre gladiatore Spartaco, che fomentò la ribellione dei gladiatori alle dure condizioni di vita e al destino di morte sicura a cui andavano incontro.
Per quanto riguarda la struttura architettonica: è costituito da una struttura a pianta ellittica. Presenta con il Colosseo numerose analogie architettoniche al punto da far ipotizzare che l’anfiteatro campano fosse stato utilizzato come modello per la costruzione del Colosseo.
Fornisco alcuni dati sempre relativi alla sua struttura: l’asse maggiore della pianta ellittica misura 170 metri, mentre quello minore 139.
La struttura si componeva di quattro piani d’altezza di cui i tre inferiori constavano di 80 arcate con busti di divinità, alcune delle quali potrete ammirare nel Museo dell’Antica Capua in Santa Maria Capua Vetere e altri resti di ritrovamenti nel Museo ad esso annesso, ovvero il Museo dei Gladiatori.
Ancora oggi, a distanza di secoli, il visitatore che entra nell’anfiteatro può avere la percezione e l’idea della magnificenza che lo caratterizza e soprattutto ha l’occasione di fare un “salto” nel passato, nelle nostre origini, immaginando che in quel luogo risuonino ancora gli echi delle urla del popolo che partecipava agli spettacoli in cui a farla da protagonista era la vita del gladiatore, in una lotta tra l’umano e il mondo animale dove spesso a uscire vittorioso era quest’ultimo.
Da circa un paio d’anni, all’interno di un progetto teso alla valorizzazione e alla conoscenza del sito, nel mese di maggio, nella zona antistante l’anfiteatro, sono effettuati degli spettacoli gratuiti di ludi gladiatori che ci fanno rivivere parte dell’immensa realtà del mondo romano.
Informazioni utili: è aperto al pubblico e visitabile all’interno con il Museo annesso, tutti i giorni, tranne il lunedì dalla ore 9:00 a un’ora prima del tramonto. Costo del biglietto: intero 2,50 intero; ridotto 1,25.
(del ridotto usufruiscono i cittadini dell’U.E. tra i 18 e 25 anni e docenti).